Ma sul fondo del lago, per i motivi di cui sopra, l’arenaria in qualche punto, ha ceduto e l’acqua ricca di anidride carbonica si è fatta strada inghiottita dalle voragini e gallerie, che si sono formate.
Attualmente nel canalone che da Beka scende verso Botazzo, è rimasto un torrentello, il Griža, alimentato da una sorgente quasi in cima al canalone che più in basso si unisce al Rosandra-Glinš?ica a Botazzo in corrispondenza del ponticello.
Il resto dell' acqua invece, specie in periodo di pioggia, ci offre un spettacolo veramente notevole: abissi che rubano l'acqua al cielo con fragorose cascate e poi attraverso una breve galleria praticabile con un minimo di abilità e qualche torcia, si giunge sul fondo di una tipica »pignatta« carsica. Allora proprio di fronte sopra di noi possiamo ammirare un'altra cascata che si riversa sul fondo della depressione per scomparire in un'abisso.
Sempre nei pressi, un'altra splendida cavità con un'infinità di laghetti si sviluppa per un bel pezzo in orrizontale, ma che è visibitabile in periodo di secca oppure con un paio di alti stivali in gomma.
Tutte queste acque si fanno strada in ben quattro di queste cavità e risorgono più in basso in direzione N.O. a Bagnoli della Rosandra (Boljunec) presso l'omonimo antro e nei pressi del lavatoio.
Le acque rubate al cielo a Beka-Ocisla risorgono qui in tre sorgenti distinte a distanza di 20 m l'una dall'altra per poi riversarsi anche loro nel torrente Rosandra il quale dopo qualche chilometro le dona al mare. Da rilevamenti con traccianti, risulta ci sia un riversamento pure nella grotta di Ospo che si trova a S.O. di Beka. |