Valle di Beka e altipiano di S. Servolo

Geomorfologia degli inghiottitoi

Dove la terra ruba l’acqua al cielo

Sono pochi i luoghi dove si riesca ad abbracciare con uno solo sguardo la sintesi del carsismo.

Nella valle di Beka e Ocisla troviamo uno strato d’arenaria appoggiata sopra il massiccio calcareo. Una volta probabilmente tutto il Carso era così poi pian pianino, questo strato è stato eroso o scivolato altrove a causa di sollevamenti tettonici e ci presenta un paesaggio più arido, come possiamo vederlo ad ovest di Beka fino alle spalle di S.Servolo e il ciglione sopra la Val Rosandra.

L’arenaria, essendo impermeabile, dà facilmente dimora all’acqua raccolta nell’intero bacino che forma la Valle di Beka-Ocisla, delimitato dalla strada Kozina-Capodistria da un lato, i crinali tra Beka e la Val Rosandra dall' altro.

Probabilmente, a fine glaciazione, la valle stessa era sede di un lago e l’acqua defluiva verso Botazzo nel canalone che ora scende da Beka verso Botazzo.

Ma sul fondo del lago, per i motivi di cui sopra, l’arenaria in qualche punto, ha ceduto e l’acqua ricca di anidride carbonica si è fatta strada inghiottita dalle voragini e gallerie, che si sono formate.

Attualmente nel canalone che da Beka scende verso Botazzo, è rimasto un torrentello, il Griža, alimentato da una sorgente quasi in cima al canalone che più in basso si unisce al Rosandra-Glinš?ica a Botazzo in corrispondenza del ponticello.

Il resto dell' acqua invece, specie in periodo di pioggia, ci offre un spettacolo veramente notevole: abissi che rubano l'acqua al cielo con fragorose cascate e poi attraverso una breve galleria praticabile con un minimo di abilità e qualche torcia, si giunge sul fondo di una tipica »pignatta« carsica. Allora proprio di fronte sopra di noi possiamo ammirare un'altra cascata che si riversa sul fondo della depressione per scomparire in un'abisso.

Sempre nei pressi, un'altra splendida cavità con un'infinità di laghetti si sviluppa per un bel pezzo in orrizontale, ma che è visibitabile in periodo di secca oppure con un paio di alti stivali in gomma.

Tutte queste acque si fanno strada in ben quattro di queste cavità e risorgono più in basso in direzione N.O. a Bagnoli della Rosandra (Boljunec) presso l'omonimo antro e nei pressi del lavatoio.

Le acque rubate al cielo a Beka-Ocisla risorgono qui in tre sorgenti distinte a distanza di 20 m l'una dall'altra per poi riversarsi anche loro nel torrente Rosandra il quale dopo qualche chilometro le dona al mare. Da rilevamenti con traccianti, risulta ci sia un riversamento pure nella grotta di Ospo che si trova a S.O. di Beka.

 


Last Updated: April 27, 2006